Prima Puntata: Edizioni dal 1957 al 1970

Cosa spinge una persona apparentemente sana di mente e dalla buona istruzione a scrivere una storia a puntate delle edizioni della Coppa d’Africa? Beh, innanzitutto una grande quantità di tempo libero, secondariamente una passione viscerale per il Fútbol, soprattutto quando questo viene praticato in contesti particolari e spesso poco conosciuti. A parte l’ironia, la Coppa d’Africa è la cosa probabilmente più pura dell’universo calcio, uno degli spettacoli più genuini e folkloristici che è possibile vedere in uno stadio. Disprezzata dai grandi club che, per colpa sua, perdono le proprie stelle per oltre un mese (e nel momento clou della stagione), la manifestazione per eccellenza del continente africano è un ritorno alle origini del calcio. Un torneo che, dati alla mano, ha anche una storia significativa alle spalle. La prima edizione infatti risale al lontano 1957, a conferma della longevità dell’evento. Aperta alle nazionali iscritte alla CAF (Confederazione Africana di calcio), solitamente si disputa ogni due anni anche se le eccezioni, come si confà ad un torneo avvezzo alle regole, non sono certo mancate. Con il passare degli anni la Coppa d’Africa è diventata sempre più seguita a livello mondiale. Oggi non c’è vetrina migliore per i ragazzini africani che giocano a calcio, ma anche e soprattutto per le nazionali africane, troppo spesso snobbate per convinzioni che rasentano quasi il razzismo.

Genesi del trofeo e prima edizione

Le origini della Coppa d’Africa risalgono al 1956, quando si tenne a Lisbona il terzo congresso della FIFA, nel quale venne avanzata l’idea di creare un torneo continentale per le nazioni africane. I tempi in cui venne ideata tale competizione erano molto particolari: si stavano infatti affermando i moti di indipendenza in molte zone del Continente Nero, si doveva quindi dare la possibilità a queste nuove e giovanissime nazioni di giocarsi un loro torneo, evitando la spoliazione dei talenti migliori e affermando le varie nazionalità. Nel 1957 tale piano trovò la piena applicazione, infatti nel febbraio di quell’anno venne organizzata la prima Coppa d’Africa, chiamata Torneo Abdelaziz Abdallah Salem (in onore del primo presidente della CAF, la confederazione calcistica delle nazioni africane) e disputatasi in Sudan. Alla prima edizione vennero invitate 4 squadre: Sudan, Egitto, Etiopia e Sudafrica. La squadra sudafricana venne estromessa dal torneo quando si rifiutò di mandare una selezione multirazziale a disputare la coppa. L’Etiopia divenne la prima finalista, mentre in semifinale si affrontarono Egitto e Sudan, con i primi che vinsero il confronto per 2 a 1. La nazionale egiziana strapazzò in finale l’Etiopia con un rotondo 4 a 0 e si laureò Campione d’Africa per la prima volta nella storia. Il dado era tratto, il trofeo per le nazioni africane aveva finalmente visto la luce e presto sarebbe diventato uno degli appuntamenti irrinunciabili per un intero continente.

L’edizioni del 1959, la Repubblica Araba Unita sugli scudi

Cavalcando l’onda del successo della manifestazione, l’edizione del 1959 portò le stesse tre nazioni che avevano partecipato due anni prima a contendersi nuovamente il titolo, questa volta però in Egitto, nella capitale Il Cairo. A suscitare curiosità fu sicuramente la nazionale egiziana, che si presentò con il nuovo nome di Repubblica Araba Unita. Infatti nel febbraio del 1958 Gamal Abdel Nasser, premier egiziano, convinse il governo siriano a fondare un’unica entità statale che riunisse le due repubbliche arabe. L’esperimento però durò ben poco, infatti già nel 1961 il progetto andò in fumo e le nazioni si staccarono nuovamente. Per tornare al racconto delle partite, la Repubblica Araba Unita stravinse la competizione, portandosi a casa per la seconda volta il trofeo. La prima partita la Repubblica Araba annientò la squadra etiope con un sonoro 4 a 0, nella seconda partita invece il Sudan batté l’Etiopia per 1 a 0. La finale fu quindi tra i padroni di casa della Repubblica Araba Unita e la selezione sudanese. Il risultato finale fu 2 a 1 per la Repubblica Araba Unita, che festeggiò la vittoria con una grande festa e un’onorificenza speciale per i calciatori. Fu un grande successo anche politico, visto che questa partita fu un vero e proprio sponsor per la coppa d’Africa, che di lì a poco avrebbe visto tante altre candidate alla vittoria finale.

Coppa Africa 1962, il successo del Negus

L’edizione del 1962 vide per la prima volta la partecipazione di ben 9 nazionali, questo perché due anni prima tante nazioni che prima erano sotto il giogo coloniale ottennero finalmente l’indipendenza. L’Etiopia e la Repubblica Araba Unita (in realtà era solo l’Egitto a comporre questa repubblica, infatti la Siria abbandonò il sodalizio già nel 1961 mentre L’Egitto continuò ad usare questa dicitura fino al 1972) ottennero d’ufficio il pass per la partecipazione, in quanto l’Etiopia organizzò la manifestazione, mentre la Repubblica Araba venne invitata in quanto vincitrice in carica. Il torneo di qualificazione vide alla fine la vittoria dell’Uganda e della Tunisia, per le quali questa fu la prima partecipazione alla manifestazione continentale. la formula scelta per disputare il torneo fu quella degli scontri ad eliminazione diretta, dal quale sarebbero poi uscite le qualificate alla finalissima e chi avrebbe dovuto accontentarsi della finalina per il terzo posto. L’Etiopia ebbe la possibilità di schierare due oriundi dal cognome a noi familiare: si trattava infatti dei fratelli Luciano e Italo Vassallo, due fratelli figli di un soldato italiano e di una donna etiope. Questi due ragazzi furono veri e propri mattatori della competizione, facendo compiere a tutto il calcio etiope un salto di qualità importante. L’Etiopia vinse la prima partita contro la Tunisia con un convincente 4 a 2, maturato anche grazie ad una rete di Luciano Vassallo, che realizzò il rigore del provvisorio 1 a 2. La Repubblica Araba Unita vinse invece la propria partita sconfiggendo per 2 a 1 la selezione ugandese. La finalina per il terzo posto venne stravinta dalla Tunisia, che travolse l’Uganda per 3 a 0, la finale vide invece la prima affermazione della nazionale etiope. Il 21 gennaio del 1962 ad Addis Abeba, sotto gli occhi attenti e severi del Negus, l’Etiopia vinse la prima Coppa d’Africa della propria storia dopo una vera e propria battaglia contro la Repubblica Araba. La partita infatti si decise solo ai supplementari dopo il 2 a 2 maturato durante i tempi regolamentari. Alla fine dei supplementari l’Etiopia ebbe ragione degli egiziani per 4 a 2, anche grazie alle reti dei fratelli Vassallo. L’Etiopia lavò così l’onta delle 4 reti beccate contro l’Egitto nelle due precedenti edizioni del torneo continentale, che da allora vide l’emergere di altre grandi nazionali, tra cui il fantastico Ghana.

Coppa Africa 1963, l’affermazione del Ghana

La Coppa d’Africa del 1963 vide la partecipazione di 8 squadre, ma di queste bisogna considerare che 6 fecero il solito torneo di qualificazione, mentre Ghana e Etiopia vennero qualificate d’ufficio in quanto il Ghana organizzò il torneo e l’Etiopia vinse la precedente manifestazione. La fase finale del torneo si svolse così: due gironi all’italiana nel quale si affrontarono 3 squadre, le prime due avrebbero giocato la finalissima, le seconde classificate avrebbero dovuto accontentarsi della finale di consolazione. I gironi vennero vinti dal Ghana e dal Sudan, mentre seconde si classificarono Etiopia e Repubblica Araba Unita (l’Egitto). La finale del terzo e quarto posto venne stravinta dalla Repubblica Araba Unita che si vendicò dell’Etiopia con un perentorio 3 a 0. La finalissima venne giocata dal Ghana contro il Sudan il primo dicembre nello stadio nazionale di Accra, sotto gli occhi di Kwame Nkrumah, presidente ghanese e padre della patria. La finale venne vinta dal Ghana per 3 a 0, lasciando al Sudan la consolazione della medaglia d’argento. Da quell’anno si affacciò al calcio che conta un’altra grande nazionale africana, che avrà modo di imporsi anche a livello mondiale e non solo a livello continentale.

Coppa Africa 1965, il Ghana bissa il successo del ’63

L’edizione della coppa delle nazioni africane venne ospitata dalla Tunisia, una nazione che ha da sempre avuto una grandissima tradizione calcistica, retaggio del colonialismo francese e della presenza europea nella nazione maghrebina. Per la prima volta nella storia della rassegna al torneo di qualificazione parteciparono ben 13 squadre, dal quale sarebbero uscite le quattro qualificate alla fase finale (Tunisia e Ghana vennero qualificate d’ufficio in quanto la prima organizzatrice del torneo e la seconda vincitrice dell’edizioni precedente). Alla fase finale entrarono per la prima volta 3 esordienti assoluti: Senegal, Costa d’Avorio e la Repubblica Democratica del Congo, che si qualificarono ai gironi da tre dai quali sarebbero uscite le finaliste. Il primo girone venne vinto dalla Tunisia, che riuscì a sbarazzarsi facilmente di Senegal ed Etiopia, mentre il secondo girone vide l’affermazione del Ghana, che stravinse con una grande quantità di gol. La finale del terzo-quarto posto tra Senegal e Costa d’avorio vide la vittoria degli ivoriani per 1 a 0, che conquistarono un sorprendente terzo posto alla loro prima partecipazione alla rassegna continentale. La finalissima invece venne giocata tra Ghana e Tunisia e fu una finale fantastica, piena di colpi di scena e con ben 5 gol. Il Ghana trionfò per 3 a 2 bissando il successo della precedente edizione e imponendosi come grande potenza africana, una nazionale temibile per tutti e che ben presto avrebbe fatto sentire la propria voce in tutto il mondo.

Coppa Africa 1968, una gradita sorpresa

La Coppa d’Africa del 1968 venne disputata in Etiopia e in Eritrea (che all’epoca erano unite) e vide la partecipazione di 8 selezioni alla fase finale, arrivate a giocarsi il torneo dopo un complicato girone di qualificazione. La manifestazione si svolse nel mese di gennaio e la fase finale venne organizzata con due gironi all’italiana da 4 squadre ciascuna. Da ogni girone si sarebbero qualificate due squadre che avrebbero poi disputato le semifinali e le due finali. Al torneo parteciparono per la prima volta due nazioni che avevano da poco avuto l’indipendenza: il Congo-Brazzaville e l’Algeria, che era pervenuta alla piena libertà dopo una catastrofica guerra civile che insanguinò il Paese maghrebino per quasi 10 anni. Il primo girone vide l’Etiopia e la Costa d’Avorio come vincitrici, il secondo invece venne caratterizzato dalle ottime prestazioni del Ghana e del Congo-Kinshasa (che di lì a qualche anno avrebbe assunto il nome di Zaire), che passarono il girone segnando tra l’altro un buon bottino di reti. Le semifinali vennero giocate entrambe nello stadio della capitale etiope Addis Abeba e la prima vide la sconfitta della squadra di casa contro la rivelazione Congo-Kinshasa, che ebbe la meglio sui sudditi del Negus per 3 a 2 e dopo i tempi supplementari. La seconda invece venne vinta dal Ghana contro la Costa d’Avorio, una partita che passò alla storia per i tanti gol (infatti finì 4 a 3 per il Ghana ai tempi supplementari) e per essere una delle prime edizioni di un vero e proprio derby tra squadre dell’Africa Occidentale, probabilmente le due migliori scuole di calcio di tutto il Continente Nero. La finale di consolazione per il terzo posto mise di fronte Etiopia e Costa d’Avorio, con i secondi vincitori con il risultato di 1 a 0, mentre la finalissima vide contrapposti Ghana e Congo-Kinshasa, una finale che vedeva il Ghana alla terza finale consecutiva contro una nazionale giovane e vogliosa di fare bella figura. Come spesso succede il calcio non ama particolarmente i pronostici facili e a spuntarla furono alla fine i ragazzi di Kinshasa, che vinsero la finale per 1 a 0. Fu un grande successo per la nazionale congolese che aprì un ciclo importante, un periodo particolarmente florido per i calciatori di quel Paese. Periodo che si interruppe bruscamente dopo il fallimento ai Mondiali di Germania nel 1974, quando la selezione africana venne presa a pallonate e costretta a tornare mestamente in patria, derisa e maltrattata anche dal cinico Mobutu, che non volle più sentir parlare di calcio in Zaire.

Coppa Africa 1970, finalmente il Sudan!

L’edizione del 1970 disputatasi in Sudan rappresentò per l’intero continente una vera e propria svolta, infatti furono ampliate le presenze per il torneo di qualificazione (ben 18 selezioni nazionali) ma anche quelle per la fase finale (8 divise in due gironi). Il torneo di qualificazione portò alla composizione di due gironi da quattro squadre con l’esordio assoluto della Guinea Conakry, che divenne ben presto una habitué della competizione. Dal primo girone di qualificazione emersero il Sudan e la Costa d’Avorio, che grazie alla classifica avulsa riuscì a strappare il pass a spese del Camerun, che rimase fuori dalle semifinali. Dal secondo girone invece vennero promosse al successivo step la Repubblica Araba Unita e il Ghana, ormai diventato uno squadrone che metteva a tutti paura. Le semifinali si giocarono allo stadio di Khartoum il 14 gennaio: la prima vide prevalere il Ghana sulla Costa d’Avorio per 2 a 1 dopo i supplementari. La seconda semifinale invece venne vinta dal Sudan, capace di vincere ai supplementari 2 a 1 contro i favoriti della Repubblica Araba Unita. La finale di consolazione venne vinta dalla Repubblica Araba Unita per 3 a 1 contro la Costa d’Avorio, che dovette ancora rimandare l’appuntamento per un piazzamento importante. La finalissima invece vide contrapposti Sudan e Ghana in una finale che ai più sembrò già scritta. Invece, come spesso succede nel calcio, a vincere non fu Golia ma il piccolo Davide, capace di regolare i ghanesi per 1 a 0 dopo una finale combattutissima e piena di colpi di scena. Il Sudan portò a casa il trofeo per la prima volta nella propria storia e fu un vero trionfo, in una nazione che già in quegli anni stava soffrendo per l’instabilità politica e la violenza diffusa, la stessa che avrebbe poi segnato la storia di questo grande Paese africano, un vero e proprio pachiderma di sabbia che non riesce mai a conoscere la pace.

Giovanni Trotta