I mostri, si sa, nascono dal Tartaro, l’Abisso delle profondità
greche. In tanti lo cercano, si affannano a scavare e ad esplorare.
Un profeta ci ha rivelato che l’Abisso è in realtà in ognuno di noi,
e che l’unico modo per esplorarlo è guardarci dentro. Ma
attenzione: si potrebbe scoprire che i mostri siamo noi.
(parlano Quasimodo ed Esmeralda)1

QUASIMODO Non uscirò mai più da Notre-Dame!
ESMERALDA Dovete uscire, Quasimodo, ora più che mai.
QUASIMODO Sono un mostro. Il mio posto è qui, nel buio. Tra i
gargoyle, nessuno mi noterà.
ESMERALDA Ma non è normale questa vita!
QUASIMODO Se la normalità è quella che ho visto oggi, non la
voglio.
ESMERALDA Non c’è solo la Festa dei Folli là fuori.
QUASIMODO Voi non capite, Esmeralda. Non è la Festa dei Folli
il problema. È quando la festa finisce… Avete visto come mi
guardavano, cosa mi hanno fatto quando hanno capito, quando
hanno scoperto…
ESMERALDA Lo so, lo so… ma la soluzione non è tornare qui
dentro.

QUASIMODO Voi non capite…
ESMERALDA Io vi capisco più di ogni altro.
QUASIMODO Voi? Non è vero. Guardatemi: questa non è una
maschera, è la faccia di un mostro…
ESMERALDA Si vede che non ne avete mai incontrato uno.
QUASIMODO Come?
ESMERALDA I mostri non rivelano mai la loro faccia. Molte
maschere si sovrappongono sui loro volti.
QUASIMODO Ne parlate come se li conosceste…
ESMERALDA Li ho incontrati per tutta la vita. I mostri, quelli veri,
sono coloro che proclamano la normalità e la reclamano solo per
sé e per pochi eletti. Chi non è ammesso in questo circolo è diverso.
E per giustificare questa divisione, è necessario che il diverso sia
cattivo, brutto, minaccioso… un mostro. Anche io, sapete, sono
un mostro…
QUASIMODO Voi, un mostro? Ma cosa dite?
ESMERALDA Sono una zingara, Quasimodo. Io faccio l’elemosina,
ballo per strada, vesto colori accesi… tutte cose che fanno di me
un mostro.
QUASIMODO Come può tutto questo fare di voi un mostro?
ESMERALDA Eppure è così. Chi è più in alto di noi decide i nostri
ruoli sulla terra.
QUASIMODO Vi riferite a Dio?
ESMERALDA No, Quasimodo, molto più in alto.
QUASIMODO Chi c’è più in alto di Dio?
ESMERALDA Chi ha il potere di sapere ciò che Egli pensa, ciò che
Egli vuole e ciò che Egli fa.
QUASIMODO Il mio padrone, il buon prete, Frollo, non mi ha mai
parlato di costoro…
ESMERALDA Perché è uno di loro.
QUASIMODO Lui?! No, impossibile!
ESMERALDA Vedi? È più in alto di Dio colui che ha il potere di
nascondere la verità che è davanti agli occhi.
QUASIMODO E allora come fare? Come si distinguono i mostri
dalle persone normali?
ESMERALDA Allora non avete capito? Non esistono mostri e
persone normali. Esistono solo coloro che fanno il Bene e il Male.
Come distinguerli? Beh, di certo non dal loro aspetto…
QUASIMODO Se non possiamo accorgercene dal loro aspetto,
diventa un’impresa…
ESMERALDA È questo il punto, Quasimodo. Un viso martoriato è
il più facile emblema della mostruosità, del Male… Eppure
Lucifero era il più bello degli angeli…
QUASIMODO Tutto questo mi sconvolge e mi paralizza. Ho paura.
ESMERALDA È naturale. Ci vuole coraggio per uscire da se stessi e
riconoscersi per quello che si è, con i propri occhi e non con quelli
degli altri.
QUASIMODO Sì, il coraggio… Ma seppur uscissi, seppure mi
lasciassi alle spalle le mie campane, le mie statue, ci sarà sempre
qualcuno che mi chiamerà “mostro”.
ESMERALDA È vero. Ma solo finché noi mostri gli concederemo
questo potere.
QUASIMODO Esmeralda, l’avete detto voi: loro sono più in alto di
Dio…
ESMERALDA Lassù è facile fare passi falsi. Altri dèi prima di loro
sono caduti. Anche a loro toccherà la stessa sorte, prima o poi.
Cadranno. E noi li aspetteremo quaggiù, uniti.
QUASIMODO No, non è vero… quelli come noi si uniscono solo
nelle feste. Penso che ne abbiano inventate molte proprio per darci
l’illusione di stare insieme, di essere fratelli… No, Esmeralda. Non
c’è speranza per quelli come noi. Non potrà mai esserci unione tra
quelli come noi.
ESMERALDA Ma ci siamo pur sempre io e voi. Staremo insieme.
Vero, Quasimodo?
QUASIMODO
ESMERALDA Se è così, allora cosa resta?
QUASIMODO Qualcosa di bello e inespresso.

Francesco Moro

  1. Si tratta dei protagonisti del celebre romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris (1831). ↩︎