Coppa d’Africa 2012, la prima volta dello Zambia

La ventottesima edizione del torneo continentale per le nazioni africane viene affidata al Gabon e alla Guinea Equatoriale (all’esordio assoluto alla fase finale di un torneo), dopo 12 anni due nazioni africane ospitano in tandem la rassegna iridata. La formula del torneo rimane la stessa così come il numero delle qualificate. Il primo girone viene vinto dalla Guinea Equatoriale e dallo Zambia, che superano il girone a spese della Libia e del quotatissimo Senegal. Il secondo girone sancisce la qualificazione come prima della Costa d’Avorio e del redivivo Sudan, che dopo anni raggiunge i quarti di finale, mentre a casa ritornano l’Angola (ma solo per la differenza reti sfavorevole nei confronti del Sudan) e il Burkina Faso. Il terzo girone viene vinto dalla Tunisia e dal Gabon, che si sbarazzano del Niger (all’esordio assoluto) e del Marocco, mentre il quarto e ultimo girone vede l’affermazione di Ghana e Mali e l’uscita dal torneo della Guinea Conakry e del Botswana, anche quest’ultima all’esordio assoluto alla fase finale della competizione. Il primo quarto di finale tra Zambia e Sudan viene vinto dai Chipolopolo (i proiettili di rame in lingua Bemba) per 3 a 0, mentre il secondo quarto vede la vittoria della Costa d’Avorio per 3 a 0 contro i padroni di casa della Guinea Equatoriale. Il terzo quarto viene deciso soltanto ai rigori, visto che dopo 120’ di gioco il risultato rimane inchiodato sull’1 a 1 grazie ai gol per il Gabon di Mouloungui e per il Mali di Cheick Diabaté, attaccante che ha giocato per 6 mesi anche con la maglia del Benevento. Ai rigori è decisivo l’errore dell’attaccante gabonese Peirre-Emerick Aubameyang, il giocatore più rappresentativo della selezione del Gabon. L’ultimo quarto vede invece la vittoria soltanto ai supplementari del Ghana sulla Tunisia per 2 a 1, con il gol decisivo di André Ayew, figlio del più famoso Abedì Pelé e nipote di Kwame Ayew. La prima semifinale segna l’affermazione a sorpresa dello Zambia sul Ghana con il gol di Emmanuel Mayuka, attaccante all’epoca in forza allo Young Boys di Berna, mentre la seconda semifinale tra mali e Costa d’Avorio viene decisa da un gol di Gervinho (detto Er Tendina dai tifosi della Roma a causa delle treccine messe in modo tale da nascondere la sua calvizie incipiente) a fine primo tempo. La finale tra le sconfitte delle semifinali vede la netta affermazione del Mali sul Ghana per 2 a 0 grazie alla doppietta di Diabaté. La finalissima viene giocata il 12 febbraio a Libreville, capitale del Gabon, allo stadio d’Angondje, davanti a 40.000 spettatori. A prevalere è lo Zambia ma soltanto ai tiri dal dischetto, decisivi risulteranno gli errori di Gervinho e di Kolo Touré, terzino del Manchester City. Per lo Zambia è la prima affermazione nella competizione continentale, una grandissima gioia per tutta la popolazione zambiana che in tal modo ha potuto anche ricordare gli sfortunati atleti morti nell’incidente aereo dell’aprile del 1993. Curiosamente quella squadra deceduta nell’incidente aereo era sicuramente più forte di questa, eppure non era riuscita a centrare nessuna vittoria di rilievo, se si esclude ovviamente la clamorosa vittoria contro l’Italia alle Olimpiadi di Seul dell’88.

Coppa d’Africa 2013, il terzo trionfo delle Super Aquile nigeriane

La ventinovesima edizione della Coppa d’Africa segna un cambiamento rispetto al solito svolgimento della competizione: infatti questa edizione si svolge dopo un anno rispetto alla precedente, in modo da consentire alle prossime edizioni di essere giocate negli anni dispari, in modo da non coincidere con i Mondiali e gli Europei di calcio. A prendersi l’onere dell’organizzazione è il Sudafrica, costretto a subentrare alla Libia a causa della guerra civile libica scoppiata nel 2011. Il primo girone viene vinto dai padroni di casa del Sudafrica e da Capo Verde (all’esordio assoluto nella fase finale del torneo), capaci di mettersi dietro sia l’Angola che il Marocco. Il secondo girone viene dominato da Mali e Ghana, a scapito di Congo Kinshasa e Niger, mentre il terzo girone segna l’affermazione di Nigeria e Burkina Faso, capace dio battere sia lo Zambi campione in carica e l’Etiopia, tornata dopo anni a giocarsi la fase finale del torneo continentale. Il quarto e ultimo girone viene dominato dalla Costa d’Avorio con 7 punti, mentre a 4 punti si qualifica il Togo grazie alla migliore differenza reti sulla Tunisia e l’Algeria. Il primo quarto di finale si apre con la facile vittoria del Ghana contro Capo Verde grazie alla doppietta di Wakaso, centrocampista dell’Espanyol. Il secondo quarto di finale tra il Sudafrica padrone di casa e il Mali si conclude soltanto ai rigori e decisivo è l’errore di Majoro, attaccante dei Bafana Bafana. Il terzo quarto di finale vede la vittoria per 2 a 1 della Nigeria sulla Costa d’Avorio, grazie alla rete decisiva di Sunday Mba, centrocampista del Warry Wolves. L’ultimo quarto di finale tra le due sorprese dei gironi, Togo e Burkina Faso, vede la vittoria dei Burkinabé per 1 a 0 ai supplementari grazie al gol di Jonathan Pitroipa, attaccante del Rennes. La prima semifinale tra Mali e Nigeria si conclude con la netta vittoria delle Super Aquile nigeriane per 4 a 1, grazie alla superba prestazione di Emmanuel Emenike, attaccante del Fenerbahce. La seconda semifinale tra Burkina Faso e Ghana segna la sorprendente sconfitta delle Black Stars ghanesi ai rigori. Dopo l’1 a 1 dei tempi regolamentari e supplementari a sancire la vittoria dei Burkinabé è il decisivo errore di Emmanuel Badu, centrocampista dell’Udinese. La finale per il terzo e quarto posto tra Ghana e Mali segna la vittoria delle aquile maliane per 3 a 1, una partita che mette ancora di più in mostra il talento di Seydou Keita’ e di Mamadou Samassa, vere e proprie colonne portanti della squadra maliana. La finale si gioca a Johannesburg allo stadio FNB il 10 febbraio davanti a 85.000 spettatori tra la Nigeria e il Burkina Faso. Alla fine a spuntarla sono le Super Aquile nigeriane, che sconfiggono i ragazzi del Burkina Faso per 1 a 0 grazie al gol di Sunday Mba, confermandosi come uno dei migliori centrocampisti della competizione.

Coppa d’Africa 2015, la seconda volta degli Elefanti ivoriani

La trentesima edizione della Coppa delle nazioni africane si svolge in Guinea Equatoriale perché all’ultimo momento il Marocco abbandona la candidatura a causa dell’epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale. La CAF è costretta in fretta e furia a nominare la Guinea Equatoriale come supplente e punisce il Marocco, che viene diffidato dal partecipare alla competizione per 2 edizioni. Il primo girone vede il successo del Congo Brazzaville e della Guinea Equatoriale, che si sbarazzano del Gabon e del Burkina Faso, finalista della passata edizione. Il secondo girone viene invece vinto dal Congo Kinshasa e dalla Tunisia, che battono sia Capo Verde che lo Zambia. Il terzo girone vede l’affermazione di Ghana e Algeria, capaci di superare sia il Senegal che il Sudafrica, mentre l’ultimo girone viene vinto da Costa d’Avorio e Guinea Conakry, che battono sia il Mali che i Leoni Indomabili del Camerun. Il primo quarto di finale vede di scena uno strano derby: il Congo Brazzaville contro il Congo Kinshasa. A prevalere è il Congo Kinshasa per 4 a 2 grazie anche alla doppietta dell’attaccante della Dinamo Kiev Dieumerci Mbokani. Il secondo quarto tra Tunisia e Guinea Equatoriale vede la sorprendente vittoria degli Nzalang (“le folgori”) per 2 a 1, grazie alla doppietta di Javier Balboa, attaccante dell’Estoril. Il terzo quarto di finale mette di fronte Ghana contro Guinea Conakry e a spuntarla sono le Black Stars ghanesi per 3 a 0, grazie alla fantastica prestazione di Christian Atsu, attaccante dell’Everton e autore di una doppietta. L’ultimo quarto tra Costa d’Avorio e Algeria segna la vittoria degli ivoriani per 3 a 1, grazie al gol di Gervinho e alla doppietta di Wilfried Bony, prima punta del Manchester City. La prima semifinale mette di fronte il Congo Kinshasa contro la Costa d’Avorio, che si sbarazza dei leopardi congolesi con il risultato di 3 a 1, mentre la seconda semifinale tra Ghana e Guinea Equatoriale vede la facile vittoria per 3 a 0 delle Black Stars con i gol dei fratelli Ayew (Jordan e André) e il gol di Wakaso. La finalina tra le sconfitte delle semifinali vede la vittoria del Congo Kinshasa contro la Guinea Equatoriale ma soltanto ai rigori e grazie agli errori decisivi di Balboa e di Raul Fabiani, attaccante del Marbella. La finalissima tra Costa d’Avorio e Ghana si gioca a Bata nello stadio De Bata davanti a 38.000 spettatori. Dopo 120’ di nulla alla fine a spuntarla sono gli ivoriani dopo un interminabile serie di rigori, terminata con l’errore decisivo di Brimah Razak, portiere del Mirandes. Curiosamente la Costa d’Avorio vince la Coppa d’Africa quando non schiera tra le sue fila l’attaccante più forte della sua storia calcistica, quel grandissimo calciatore che era Didier Drogba, che subito dopo la finale dichiara: “Dovevo andare via io per vedere la mia nazione vincere la Coppa!”.  

Coppa d’Africa 2017, la quinta volta dei Leoni Indomabili

La trentunesima edizione della Coppa delle nazioni africane si tiene in Gabon e per l’ultima edizione si qualificano 16 squadre divise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno. Il primo girone vede la facile qualificazione di Burkina Faso e Camerun, a spese del Gabon e della Guinea Bissau, alla prima partecipazione alla fase finale del torneo. Il secondo girone viene vinto dal Senegal e dalla Tunisia, mentre rimangono fuori l’Algeria e lo Zimbabwe. Il terzo girone viene dominato dal Congo Kinshasa, che mette in mostra il talento di un altro grande attaccante che risponde al nome di Cedric Bakambu e dal Marocco, che spediscono a casa sia il Togo che la Costa d’Avorio campione in carica. L’ultimo girone invece qualifica Egitto e Ghana, capaci di regolare sia il Mali che l’Uganda, al ritorno alla fase finale del torneo continentale dopo quasi 10 anni. Il primo quarto di finale pone di fronte il Burkina Faso contro la Tunisia e a vincere sono gli Stalloni Burkinabé con il risultato di 2 a o. il secondo quarto di finale tra Senegal e Camerun viene deciso solo dai tiri dagli 11 metri e a prevalere è la selezione camerunense, che approfitta dell’errore decisivo di Sadio Mané, attaccante del Liverpool. Il terzo quarto tra Ghana e Congo Kinshasa segna la vittoria delle Black Stars per 2 a 0 grazie ai gol dei fratelli Ayew, mentre l’ultimo quarto tra Egitto e Marocco si decide grazie alla rete dell’attaccante egiziano Kahraba, attaccante dell’Al-Ittihad. La prima semifinale tra Burkina Faso e Egitto viene considerata dagli addetti ai lavori come la partita più emozionante dell’intera edizione: termina infatti sull’1 a 1 per quanto riguarda i tempi regolamentari grazie alle reti del centrocampista Burkinabé Aristide Bancé e dell’attaccante egiziano Mohamed Salah, all’epoca militante tra le fila della Roma. Ai rigori a spuntarla è la squadra dei Faraoni grazie agli errori decisivi di Koffi Kouakou e di Bertrand Traoré, portiere e attaccante degli Etalons (“gli Stalloni”, in onore del cavallo della regina Yennenga, considerata l’antenata mitica del popolo Mossi). La finale di consolazione tra le sconfitte delle semifinali, Burkina Faso e Ghana, viene vinta dai Burkinabé grazie al gol all’89’ di Alain Traoré, attaccante del Kayserispor. La finalissima tra Egitto e Camerun segna il quarto trionfo per i Leoni Indomabili, capaci di pareggiare il gol di Elneny, centrocampista dell’Arsenal, grazie alle reti di Nicolas N’koulou e Vincent Aboubakar, rispettivamente centrale difensivo del Lione e attaccante del Besiktas. Si chiude così la trentunesima edizione della Coppa d’Africa, una delle più spettacolari di sempre e una di quelle in cui si è segnato di più, ben 66 gol in 32 incontri, una media di 2 gol a partita.  

Coppa d’Africa 2019, la seconda vittoria delle Volpi del deserto

la trentaduesima edizione della Coppa delle nazioni africane si svolge in Egitto e fin da subito presenta delle novità molto importanti. Innanzitutto viene ampliata la platea delle squadre partecipanti, infatti sul modello dell’Europeo di calcio (che da 16 squadre passa a 24 nell’edizione 2016) anche la coppa d’Africa passa da 16 squadre a 24. In virtù di questo ampliamento vengono introdotti altri due gironi da 4 (da 4 a 6) e anche gli ottavi di finale, da comporsi con le prime 2 squadre qualificate di ogni girone e con le 4 migliori terze. L’ultima novità, forse la più rilevante, la competizione non viene giocata più d’inverno, ma d’estate e precisamente da metà giugno a metà luglio, anche per permettere ai calciatori di fede musulmana di poter asservare il Ramadan. Il primo girone vede la qualificazione di Egitto e Uganda come prima e seconda, mentre migliore terza si qualifica il Congo Kinshasa, in virtù di una migliore differenza reti rispetto allo Zimbabwe. Il secondo girone viene vinto dal Madagascar (all’esordio assoluto), davanti a Nigeria e Guinea Conakry, mentre fanalino rimane il Burundi a 0 punti e senza neanche un gol segnato. Il terzo girone viene vinto dall’Algeria e dal Senegal, mentre vengono eliminate sia la Tanzania che il Kenya. Il quarto girone vede la qualificazione di Marocco, Costa d’Avorio e Sudafrica, a spese della Namibia finita ultima. Il quinto girone lo vincono il Mali e la Tunisia che spediscono a casa Angola e l’esordiente Mauritania, mentre l’ultimo girone qualifica Ghana, Camerun e Benin che eliminano la Guinea Bissau, a secco di gol segnati.

Il primo ottavo di finale tra Marocco e Benin vede la vittoria degli scoiattoli beninesi ai rigori, decisivo l’errore di En-Nesyri, attaccante del Malaga. Il secondo ottavo tra Uganda e Senegal lo vincono i Leoni del Teranga grazie al gol di Sadio Mané, mentre il terzo ottavo di finale tra Nigeria e Camerun finisce 3 a 2 per le Super Aquile nigeriane grazie alla doppietta di Ighalo e il gol di Iwobi. Il quarto ottavo tra Egitto e Sudafrica segna la prematura uscita dal torneo dei Faraoni, condannati da un gol dell’attaccante dei Bafana Bafana Thembinkosi Lorch. Il quinto ottavo è la partita thrilling di questa edizione della Coppa d’Africa: Madagascar e Congo Kinshasa si danno battaglia per 120’, ma il risultato non si schioda dal 2 a 2 maturato nei 90’. Ai rigori sono decisivi gli errori dei congolesi Tisserand e Bolasie che assegnano la vittoria ai malgasci. Il sesto quarto di finale viene dominato dall’Algeria che passeggia sulla Guinea Conakry per 3 a 0, mentre quello tra Mali e Costa d’Avorio viene vinto di misura dagli Elefanti ivoriani con il gol di Wilfried Zaha, fantasista del Crystal Palace. L’ultimo ottavo di finale tra Ghana e Tunisia si risolve solo ai rigori dopo l’1 a 1 dei tempi regolamentari, a consegnare la vittoria alle Aquile di Cartagine è l’errore di Caleb Ekuban, attaccante del Trabzonspor con cittadinanza italiana.

I quarti di finale cominciano con la sfida tra Senegal e Benin, decisa da un gol di Gueye, centrocampista del Paris Saint Germain. La seconda sfida valida per la semifinale tra Nigeria e Sudafrica vede la vittoria delle Super Aquile nigeriane per 2 a 1 grazie alla decisiva marcatura di William Troost-Ekong, difensore centrale dell’Udinese. La terza sfida dei quarti tra la sorpresa Madagascar e Tunisia viene facilmente vita dai tunisini per 3 a 0, con una superba prestazione di Ferjani Sassi, centrocampista dello Zamalek autore di un gol e di un assist. L’ultima sfida dei quarti tra Costa d’Avorio e Algeria viene decisa soltanto dalla lotteria dei rigori, infatti dopo l’1 a 1 dei 120’ di gioco ai rigori risultano decisivi gli errori degli ivoriani Wilfried Bony e Serey Die, centrocampista del Neuchâtel Xamax.

La prima semifinale tra Senegal e Tunisia viene risolta solo ai supplementari da uno sfortunato autogol di Dylan Bronn, difensore francese naturalizzato tunisino militante tra le fila del Metz. La seconda semifinale tra Nigeria e Algeria si conclude sul 2 a 1 per le Volpi del deserto, che risolvono la partita grazie ad un gol di Riyad Mahrez, talento cristallino e protagonista nel 2018 della straordinaria cavalcata del Leicester di Claudio Ranieri alla conquista della Premier League. La finale per il terzo e quarto posto tra Tunisia e Nigeria la vince la Nigeria grazie ad un gol al terzo minuto di gioco di Odion Ighalo, attaccante dello Shangai Shenhua. La finale si gioca il 19 luglio allo stadio Internazionale del Cairo davanti a 75.000 spettatori. A decidere la partita è un gol di Baghdad Bounedjan, attaccante dei qatarioti dell’Al-Sadd, dopo soli 3’ di gioco. Il gol è una vera e propria beffa perché Bounedjan entra dalla sinistra e tira di destro appena fuori dall’area di rigore. Il pallone viene deviato dal difensore senegalese Salif Sané e scavalca in maniera imparabile Abdoulaye Diallo, portiere del Rennes. A nulla valgono i tentativi dei senegalesi di raddrizzare la partita se non a far guadagnare al portiere algerino Rais M’Bohli il titolo di miglior calciatore del torneo. L’Algeria vince la seconda Coppa d’Africa della sua storia, mentre il Senegal perde la seconda finale, il che è davvero strano se si pensa ai calciatori che questa nazione riesce ad esprimere ma che non arriva mai a conquistare un titolo che a questo punto sarebbe anche meritato. Si conclude qui il nostro viaggio in giro per il Continente africano, arrivederci alla prossima puntata che sarà una sorta di piccola guida alla Coppa d’Africa del 2022, a presto Bafana Bafana!

Giovanni Trotta